Questa materia si presenta piuttosto ostica e i soli 5 crediti non danno giustizia alla vastità del programma e al lavoro a cui si viene assogettati.
Tra l'altro il testo di riferimento è in lingua inglese, e chi, come me, ha difficoltà con questo idioma, rischia di trascinarsi appresso lo studio per parecchi mesi.
La mia esperienza personale è consistita nell'aver innanzitutto frequentato con molta attenzione le esercitazioni dell'ing. Riccardo Pighi, fin troppo preparato, senza attendere a lungo prima di mettermi seriamente a studiare per la preparazione dell'esame.
Per quanto detto sopra ho rinunciato al testo consigliato in lingua inglese A. Bruce Carlson, Paul B. Crilly, and Janet C. Rutledge: Communication systems, 4th edition, McGraw Hill, 2002 , ma consiglio caldamente, a chi non ha il mio problema, di fare riferimento esclusivamente a questo testo, in quanto davvero completo ed esaustivo anche per ciò che concerne gli esercizi.
Quindi mi sono affidato quasi completamente agli appunti messi a disposizione dal Polo Tecnologico nell'area riservata e che riporto ->qui<- per comodità. Questi appunti provengono da uno studente del corso di Comunicazioni Elettriche, per elettronici e telecomunicazionisti, tenuto dal prof. Giulio Colavolpe e sono una linea guida specialmente per la parte teorica, quindi per la parte orale dell'esame.
Ringrazio Maurizio Prazzoli, che molto diligentemente ha studiato sia sul Carlson come su altri testi proposti, per aver lasciato a disposizione questo validissimo compendio, che per me è stato un altro importante appoggio per il conseguimento dell'esame. Lo stesso Prazzoli è riuscito a passare l'esame al primo tentativo e in tempi brevi.
Naturalmente nei suddetti appunti vi sono qua e là alcune imprecisioni e lacune facilmente rintracciabili.
Per lo scritto è bene affidarsi allo svolgimento dei compiti d'esame passati che troverete nei siti di docenti Serena e Colavolpe, ma riporto qui le prove più recenti e qui invece una raccolta di compiti vecchi, ma ancora validissimi per tenersi in allenamento. Tutti i testi comprendono anche le relative soluzioni.
Se si riesce a superare il non facile scritto si dovrà affrontare l'orale, spesso nell'arco dello stesso giorno se non si è in troppi. Per passare all'orale sarebbe sufficiente anche metà compito (quindi senza la sufficienza piena), ma in tal caso l'orale diventerebbe ancora più lungo e complicato: personalmente, trovandomi in questa situazione, ho rinunciato all'interrogazione limitandomi ad assistere all'orale degli altri esaminati, il che non mi aveva molto sollevato...
Chi non ne volesse sapere di orale dovrà fare le cosiddette prove intermedie durante l'anno, altrimenti sarà assogettato a un discreto tour de force dal prof. Serena e dal prof. Colavolpe; quest'ultimo è davvero molto preparato e di conseguenza richiede a sua volta una buona preparazione.
Consiglio quindi una certa pignoleria nello studio, fino ad essere pronti a presentare qualsiasi tipo di dimostrazione, anche di formule complesse (es. PAM e simili). E' bene anche fare un buon ripasso di Teoria dei Segnali, sia A che B.
In ultimo si sappia che può capitare, specialmente se all'appello vi sono pochi iscritti, che i docenti decidano di saltare lo scritto e di passare direttamente agli orali. Così è capitato a me alla mia seconda prova: l'interrogazione è durata circa 40 minuti e gli argomenti sono stati la trasmissione PAM con realtivo calcolo della probabilità d'errore, il calcolo delle soglie di decisione, compresa la derivata della Q gaussiana; per la parte analogica ho dovuto presentare, in maniera esaustiva, la ricezione supereterodina.
Se non altro, la mia estate, sacrificata per lo studio di questa disciplina, è stata compensata, il 9 settembre, con un 28. Quindi, in conclusione, si può fare...
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Comunicazioni elettriche: la mia esperienza
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